Automobili in saldo negli Stati Uniti dove le vendite sono crollate e l'industria rischia il collasso. Nel solo mese di settembre hanno chiuso 61 concessionari di auto nuove, cioe a dire due al giorno, secondo i dati della Nada, l'Associazione nazionale dei rivenditori del comparto. «È una catastrofe», ha detto David Claton che lavora a percentuale in un concessionario della zona di Katy, a Houston. «Il mese scorso le vendite sono scese di almeno il 30%, nonostante i saldi, le superofferte e la benzina tornata abbondantemente sotto i tre dollari a gallone». Quest'anno sono stati almeno 600 i rivenditori di automobili statunitensi ad aver chiuso i battenti su circa 20.000 totali e secondo gli analisti altri 2.000 chiuderanno entro la fine del prossimo anno. È la crisi del credito a non dare respiro al mercato americano dell'auto: perfino il braccio finanziario della General Motors, la Gmac, ha alzato i requisiti per la concessione di un prestito. Un'indagine realizzata dalla Wpp Lightspeed ha messo in evidenza che solo il 10% degli americani pensa di acquistate un'auto nei prossimi mesi. Ogni dieci lavoratori, uno è impiegato nel comparto dell'auto negli Stati Uniti mentre i rivenditori impiegano circa 1,1 milioni di dipendenti e generano il 20% delle vendite al dettaglio del Paese. Per il direttore del credito auto di Experian, Melinda Zabritski, 25 miliardi di dollari di prestiti auto rischiano il default mentre anche per chi ha una «buona storia di credito» le condizioni stanno diventando sempre più proibitive. Claton ha evidenzito che fino a pochi mesi fa si poteva facilmente ottenere un finanziamento al 5,5% mentre oggi non si trova nulla sotto l'8-10% come tasso d'interesse. Prima della crisi del credito circa l'80% degli americani acquistava l'auto con un finanziamento. «Le banche spesso ci chiamano per dire che non intendono più finanziare i prestiti che coprono i costi delle auto invendute», ha proseguito Claton, costringendo molti concessionari a chiudere. «Per la fine dell'anno credo che la vetture - ha aggiunto - saranno quasi regalate».
E la situazione non migliorerà fino al 2010, secondo gli esperti. «È improbabile una ripresa del mercato prima di un paio di anni», ha commentato Mark Zandi, economosta di Moody's Economy.com. E se per restare a galla, General Motors e Chrysler stanno facendo le prove per una fusione, Nissan e Hyunday hanno annunciato altri tagli alla produzione per limitare i danni del crollo delle vendite Usa. A settembre le vendite di Chrysler sono scese del 25% mentre quelle di Gm sono calate del 18%.